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Cassa Dottori Commercialisti: gli under 40 descrivono una professione e un percorso personale in evoluzione e in crescita ed esprimono soddisfazione per il welfare

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10/07/2024

Il 60% dei giovani dottori commercialisti ritiene che la sua condizione lavorativa sia in miglioramento e la maggior parte degli intervistati ha espresso soddisfazione per le misure assistenziali messe a disposizione dalla Cassa. È questo il quadro che emerge dal sondaggio "Impatto Giovani. Prospettive attuali e sfide future", rivolto agli iscritti under 40 e pubblicato oggi in occasione della presentazione della sesta edizione del Reputational Report della Cassa Dottori Commercialisti.

In questi ultimi anni è in atto una doppia transizione, digitale ed ecologica, la causa di importanti e veloci cambiamenti che hanno un’incidenza non solo a livello tecnologico, ma anche socioeconomico sull’intero Sistema Paese. Questa evoluzione coinvolge anche il mondo delle libere professioni e, in particolare, quello dei Dottori Commercialisti”, ha dichiarato Stefano Distilli, Presidente della Cassa Dottori Commercialisti. “In questo contesto, la Cassa ha realizzato un sondaggio per approfondire la comprensione del panorama attuale al fine di interpretare i bisogni della categoria, continuando a orientare e a sostenere i propri iscritti con una particolare attenzione verso la componente più giovane, che è chiamata - più di tutti - ad affrontare le sfide future”.

La Carta d’Identità dei giovani dottori commercialisti
Nel 2023, i dottori commercialisti under 40 sono 13.680 e rappresentano il 18,7% del totale. La regione con la percentuale più alta di giovani è il Trentino Alto-Adige (25% del totale). Tra gli under 40, le donne sono 6.239 e rappresentano il 46% del dato complessivo nazionale, confermando la tendenza a un progressivo riequilibrio in termini di composizione per genere della professione. 

Il reddito medio degli under 40, dichiarato nel 2023 in riferimento al 2022, si attesta a quasi 41 mila euro e rappresenta il 51% del totale; il volume d’affari, invece, è pari al 42% del totale e raggiunge gli oltre 65 mila euro. Da inizio carriera fino a 40 anni, il reddito medio cresce di oltre quattro volte, passando da oltre 13 mila euro a quasi 58 mila euro; per quanto riguarda, invece, il volume d’affari medio si registra una crescita pari a quasi sei volte. 

L’aliquota contributiva media dei giovani dottori commercialisti versata nel 2023 si attesta al 13,43%. Nel 2023 il 60% dei beneficiari dei contributi assistenziali erogati dalla Cassa Dottori Commercialisti è rappresentato proprio dalla platea degli under 40 ai quali sono state destinate il 50% delle risorse. 

Il sondaggio "Impatto Giovani. Prospettive attuali e sfide future"
Nel 2023 la Cassa Dottori Commercialisti ha avviato un’indagine rivolta ai giovani under 40 per approfondire la comprensione del panorama attuale al fine di interpretare i bisogni della categoria, in particolare della componente giovanile. Sono stati 4.298 i giovani dottori commercialisti che hanno risposto alle domande della Cassa, fornendo un ritorno significativo di un terzo del totale della popolazione interessata.

Dal sondaggio, emerge che per sei giovani dottori commercialisti su dieci la propria condizione lavorativa è in miglioramento rispetto al precedente anno e che per sei su dieci le aggregazioni professionali in studi associati o STP rappresentano un’opportunità per potenziare la capacità consulenziale in un’ottica multidisciplinare. 

Nei prossimi anni le specializzazioni emergenti saranno start-up, mercato internazionale ed economia dell’ambiente che sono destinate a completare le “tradizionali” attività economiche giuridiche di studio. 
 
Per quanto riguarda il successo professionale, i giovani dottori commercialisti ritengono sia prioritaria la tutela dell’equilibrio vita-lavoro (73%), seguito dalla capacità di fare network (53,6%) e dalla valorizzazione di diverse esperienze e competenze (45%). 

Dal punto di vista prospettico, per quasi sette professionisti su dieci l’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità professionale. Per quanto riguarda i possibili sviluppi, gli intervistati ritengono che favorirà un miglioramento dei processi lavorativi interni allo studio (77,3%), nello specifico l’automazione dei processi contabili (85,8%). 

La maggior parte degli intervistati conosce le misure di welfare introdotte dalla Cassa negli ultimi anni, fra le misure più conosciute sono gli istituti di maternità e paternità (67%), contributi per asili nido e scuole per l’infanzia (59%) e per la formazione professionale (56%). 

Il Reputational Report 2023: una fotografia della categoria 
Nella sesta edizione del Reputational Report, emerge la fotografia di una professione in salute. Sono 2.106 le nuove adesioni alla Cassa Dottori Commercialisti (CDC) che raggiunge i 73.307 iscritti. Nel 2023, il numero di pensionati si attesta a 10.993 con un rapporto con gli associati pari a 6,7. 

Dal punto di vista territoriale, la regione con il maggior numero di dottori commercialisti è la Lombardia (13.545), seguita da Lazio (8.071), Campania (7.683), Veneto (6.338) ed Emilia-Romagna (6.075). Nel 2022, l'età media degli iscritti, al netto dei pensionati attivi, si attesta intorno ai 51 anni. 

Rispetto al numero totale degli iscritti, l'incidenza femminile continua a crescere, con un valore pari al 33,4% che permette di consolidare il rapporto uno a tre tra donne e uomini. La regione con la maggiore presenza femminile è l'Emilia-Romagna che raggiunge il 41%.

Crescono i redditi e i volumi d’affari
I redditi medi dichiarati nel 2023 in riferimento al 2023 registrano un aumento pari al 8,1%, passando da oltre 74 mila euro a più di 80 mila euro. Per quanto riguarda, invece, i volumi d'affari, che superano gli oltre 145 mila euro, si registra un incremento pari al 10,9%. Malgrado l’attuale periodo storico, la crescita registrata nel 2023 conferma la capacità della categoria di adeguarsi alle evoluzioni del mercato. 

Per quanto riguarda la componente femminile, i redditi e i volumi d'affari medi dichiarati nel 2023, in riferimento al 2022, si attestano al +7,5% e al +9,6%. Si registra, dunque, una tendenza in crescita dei dati reddituali delle professioniste, anche se permangono ancora evidenti differenze.

Aumenta l’aliquota contributiva soggettiva 
L'aliquota contributiva media - scelta dai dottori commercialisti in sede di invio dei dati reddituali alla Cassa - nel 2023 è pari al 13,91%. Il dato, in aumento rispetto al 13,52% del 2022, consolida il trend di crescita costante anno su anno che ha caratterizzato l’ultimo decennio.

Sono 34.875 gli iscritti (pari al 47,5% del totale degli associati e pensionati attivi) che hanno versato contributi soggettivi maggiori rispetto all’anno precedente e sono 7.642 i dottori commercialisti che hanno optato per una aliquota contributiva superiore a quella del 2022. 

In base alla composizione demografica emerge che l'aliquota media degli uomini risulta pari al 13,85% contro un 14,06% medio delle professioniste. Nelle fasce d'età mediane (36-65 anni), oltre un iscritto su quattro sceglie un'aliquota contributiva superiore a quella minima.

Impegno costante, lavoro corale, collaborazione e capacità di ascolto ci hanno permesso di raggiungere importanti risultati. In questi anni, una delle sfide fondamentali è stata quella di riequilibrare il sistema in favore della componente giovanile e di garantire loro l’adeguatezza delle prestazioni pensionistiche”, ha dichiarato Stefano Distilli, Presidente della Cassa Dottori Commercialisti. “In questo contesto si inserisce l’ulteriore incremento dell’aliquota di computo rispetto a quella di finanziamento, proseguendo così lungo il percorso tracciato dall’Ente con la riforma del 2004. In questi anni abbiamo ampliato anche gli investimenti in politiche di welfare, rispondendo efficacemente alle diverse esigenze dei nostri iscritti e sostenendo anche i loro familiari e le categorie più fragili, nonché promuovendo l’inclusione e la conciliazione vita - lavoro”. 

Sempre maggiore l’impegno nel welfare strategico 
Negli ultimi anni, è aumentato sempre di più l'impegno della Cassa in politiche di welfare strategico che permettono di supportare la categoria in tutte le fasi della vita. Nel 2023 sono stati investiti 33,5 milioni di euro in prestazioni assistenziali con una crescita del +18,4% rispetto al 2022. I principali interventi hanno riguardato le misure a favore delle professioniste che hanno ricevuto nell'ultimo quinquennio il 66% delle risorse erogate complessivamente dalla Cassa a titolo di welfare. 

Per quanto riguarda, invece, le tutele a favore della famiglia sono stati erogati quasi sei milioni di euro. La formazione rappresenta il pilastro della strategia di welfare dell'Ente e nel 2023 sono stati investiti oltre 3,5 milioni di euro in borse di studio per gli iscritti e i loro familiari e in contributi per la formazione professionale.

Prospettive per il 2024
La Cassa, che gestisce quasi dodici miliardi di riserve patrimoniali, ha la responsabilità di interpretare sempre meglio la sua missione, ovvero quella di costruire un sistema previdenziale equo e sostenibile e di anticipare l'evoluzione dei tempi e dei bisogni della categoria. Due sono le direttrici a sostegno: la crescita e la conciliazione vita privata-lavoro. Per dare un contributo sempre più centrale nel trasmettere la cultura previdenziale alle future generazioni, la Cassa ha ampliato la rete di collaborazioni con i principali atenei italiani.

A garanzia dell’impegno dell’ente per la governance, è stata ottenuta la “UNI ISO 37301:2021 - Sistemi di gestione per la Compliance” volta ad assicurare standard di efficacia e di efficienza nel rispetto delle leggi, dei requisiti normativi, dei codici di settore e degli standard organizzativi di riferimento. La Cassa ha, inoltre, ha ottenuto la UNI PDR 125:2022, volta ad assicurare una maggiore equità e ad accompagnare e incentivare le imprese e le istituzioni nella riduzione del divario di genere in tutte le aree maggiormente critiche per la crescita professionale delle donne.