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Coronavirus: Cassa Dottori Commercialisti vara misure a supporto liquidità iscritti Presidente Anedda: “Fondamentale fornire aiuto per preservare le attività”

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08/04/2020

Contributi assistenziali a supporto della liquidità e crediti agevolati: sono queste le ulteriori linee di intervento per garantire sostegno economico-finanziario agli iscritti nella fase di emergenza Coronavirus che la Cassa Dottori Commercialisti ha definito, alle quali si aggiungeranno altre iniziative probabilmente già con il CdA convocato tra pochi giorni.

A fronte di uno stanziamento di 15 milioni di euro la Cassa ha deliberato, in particolare, la pubblicazione di un avviso per il riconoscimento di contributi assistenziali per gli iscritti per contratti di finanziamento sottoscritti nel periodo compreso dal 23 febbraio a fine 2020. A beneficiare dell’intervento saranno gli iscritti con un reddito relativo al periodo di imposta 2019 non superiore ai 50mila euro secondo i requisiti specificati sul sito della Cassa.

“Dopo aver prorogato la sospensione dei versamenti sino al 31ottobre, con questa iniziativa - spiega Walter Anedda, Presidente della Cassa Dottori Commercialisti - puntiamo a supportare l’accesso al credito dei colleghi in difficoltà, garantendo loro un aiuto, compensando il costo di ricorso al prestito bancario, nell’ottica di preservare la propria attività”.

L’Ente previdenziale ha, inoltre, deliberato l’adesione all’iniziativa promossa da Cassa Depositi e Prestiti, con l’impiego di 1 milione di euro, per favorire le esigenze di garanzia per  l’accesso al credito e sta procedendo alla sottoscrizione di convenzioni con alcuni istituti bancari per la concessione di condizioni favorevoli a supporto della liquidità degli iscritti.

“Dobbiamo avere presente – ha aggiunto Anedda- che la Cassa può fare leva su un Fondo Assistenziale di circa 40 milioni di euro, la cui quantificazione non dipende da scelte del Consiglio di Amministrazione o dell’Assemblea dei Delegati e, per tale motivo, dobbiamo essere estremamente responsabili nel calibrare gli interventi. Dobbiamo fronteggiare prioritariamente questo momento di carenza di liquidità (che di certo non si risolve elargendo 600 euro a pioggia su 70.000 colleghi) preservando anche capienza per gli interventi che dovremmo fare tra qualche mese, avendo la consapevolezza che per molti studi professionali gli effetti negativi dell’epidemia si manifesteranno nel prossimo futuro”.

Per favorire lo svolgimento dell’attività professionale in questo periodo, è stata anche prevista l’estensione a tutti gli iscritti, a prescindere dalla anzianità d’iscrizione, del bando per la richiesta di contributi per l’acquisto di beni strumentali, già prorogato fino al 30 aprile.