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Approvato il budget 2020. Riserve oltre i 9 miliardi di Euro

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05/12/2019

È stato approvato all’unanimità dall’Assemblea dei Delegati il budget 2020 della Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza a favore dei Dottori Commercialisti.

Supera i 9,1 miliardi di euro la stima delle riserve patrimoniali al 31 dicembre 2020 con un rapporto tra patrimonio netto e pensioni pari a 29,3 annualità, a garanzia della sostenibilità di lungo periodo dell’Ente, e un avanzo atteso di quasi 510 milioni di euro.

Sale dell’1,7% rispetto allo scorso anno la platea degli iscritti alla Cassa che nel 2020 potrà contare su un totale di 71.052 iscritti per una contribuzione complessiva attesa, tra contributi soggettivi e integrativi, pari 777 milioni di euro.

A fronte di questo andamento, aumenta anche l’impegno della Cassa per il welfare a favore degli iscritti che nel 2020 arriverà a quasi venti milioni di euro per prestazioni assistenziali con un incremento del 18% rispetto all’anno precedente.

Seicento quarantaquattro saranno invece i nuovi pensionati che nel 2020 porteranno il totale a 9.230 unità, a fronte di trattamenti pensionistici complessivamente erogati di quasi 316 milioni di euro con un aumento di 19 milioni (+6,4%) rispetto al 2019.

Con un rapporto fra iscritti e pensionati che per il 2020 è pari a 7,9, la Cassa dei Dottori Commercialisti può quindi contare su una composizione demografica della categoria in grado di garantire la prosecuzione della fase di accumulo per l’Ente.

Per quanto attiene agli investimenti, la proiezione a fine 2020 della valorizzazione a valori di mercato del patrimonio investito è di oltre 8,5 miliardi di euro, mentre il piano di impieghi prevede nuovi investimenti per complessivi 845 milioni di euro, di cui 135 milioni di euro nel comparto immobiliare.
“A partire dallo scenario demografico previsto – spiega Walter Anedda, Presidente della Cassa dei Dottori Commercialisti – il budget 2020 mostra non solo il buon andamento complessivo di una categoria che continua a crescere, ma anche la progressiva evoluzione del ruolo dell’Ente impegnato oramai da anni nella diversificazione delle proprie attività, passando dalla mera gestione di trattamenti pensionistici alla promozione di iniziative di welfare strategico a supporto alla professione in tutte le sue fasi. È questo il modo che crediamo più efficace per alimentare un circolo virtuoso che possa portare a una crescita della categoria, garantendo allo stesso tempo una sempre maggiore sostenibilità dell’ente”.