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Anedda (CNPADC): approvazione equo compenso a tutti i professionisti rende giustizia al mondo del lavoro autonomo

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16/11/2017

L’approvazione dell’emendamento sull’equo compenso a tutti i professionisti rende finalmente giustizia al mondo del lavoro autonomo. La nostra Costituzione difende il lavoro e la dignità dello stesso a prescindere che questo sia svolto da un lavoratore subordinato o meno. Com’è vero che un imprenditore è obbligato ad applicare dei minimi previsti dal contratto collettivo non ci sarebbe motivo per cui un principio simile non possa valere anche per chi attribuisce un incarico al lavoratore autonomo (a maggior ragione se si tratta di Pubblica Amministrazione). 
L’introduzione del principio dell’equo compenso è da considerarsi un primo ma importantissimo passo non solo verso la tutela del lavoro professionale in genere, ma soprattutto verso i giovani professionisti che sono i primi ad essere vittime della cosiddetta ‘posizione dominante’ dei propri committenti. Oggi, la norma tutela di fronte al giudice la posizione del professionista. Per il futuro, l’aspettativa è quella che il concetto trasfuso nell’emendamento diventi un principio base del corretto rapporto tra chi richiede il servizio e chi lo offre con la professionalità e competenze che è propria del ruolo. 

Walter Anedda, Presidente Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti (CNPADC).