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La Cassa Dottori Commercialisti ottiene la certificazione UNI PdR 125:2022 sulla parità di genere

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10/07/2024

La Cassa Dottori Commercialisti è conforme ai requisiti della UNI PdR 125:2022, riconoscimento volto ad assicurare una maggiore equità e ad accompagnare e incentivare le imprese e le istituzioni nella riduzione del divario di genere in tutte le aree maggiormente critiche per la crescita professionale delle donne. È il secondo Ente di previdenza privato ad ottenere la certificazione, dopo Enpab.

In un contesto come quello italiano, in cui il numero medio delle donne occupate è inferiore a quello degli uomini, la Cassa Dottori Commercialisti presenta un organico sostanzialmente equilibrato per genere in quanto composto prevalentemente da donne, che rappresentano il 57,46% del totale, con una presenza femminile distribuita trasversalmente in tutti i livelli aziendali. Con riferimento ai ruoli di responsabilità (Dirigenti, Quadri, Responsabili di Ufficio e Referenti di funzioni a staff), l’Ente conta il 45,24% di donne e il 54,76% di uomini, a conferma del sostanziale raggiunto equilibrio di genere. Dal punto di vista retributivo la Cassa non presenta alcun gender pay gap

È un risultato importante, che ci rende orgogliosi. In questa direzione, abbiamo sviluppato un piano triennale volto a garantire l’attuazione degli obiettivi e a sensibilizzare sempre più l’intera organizzazione sulle tematiche dell’inclusione e delle pari opportunità”, ha dichiarato il Presidente Stefano Distilli. “Ringrazio, anche a nome del Consiglio di amministrazione, il personale della Cassa che da sempre è impegnato in un processo continuo di miglioramento. Ciò ci ha permesso di costruire un ampio sistema di gestione integrato che costituisce un elemento di garanzia per i nostri Associati, assicurando il rispetto dei principi di legalità, di equità, di trasparenza e di efficienza”. 

Con il raggiungimento di questo risultato, l’Ente si impegna ad adottare strumenti per prevenire ogni forma di discriminazione di genere e per contrastare qualsiasi atto lesivo della dignità del personale, indipendentemente dal ruolo ricoperto e dal livello di responsabilità; a valorizzare le diversità in ogni processo aziendale; a sostenere il welfare familiare dei propri dipendenti attraverso modalità di lavoro e servizi tali da favorire la conciliazione tra attività professionale e vita privata, e, infine, a favorire azioni di informazione, sensibilizzazione, engagement sui temi delle pari opportunità e dell’empowerment femminile.